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Antibiotici naturali che funzionano davvero

Gli antibiotici farmaceutici sono senza dubbio una delle più grandi invenzioni dell’umanità. Hanno permesso di salvare la vita di molte persone che altrimenti sarebbero morte a… Paolo - Novembre 12, 2023

Gli antibiotici farmaceutici sono senza dubbio una delle più grandi invenzioni dell’umanità. Hanno permesso di salvare la vita di molte persone che altrimenti sarebbero morte a causa di numerose malattie. Esistono molti tipi di antibiotici farmaceutici, mediante i quali è possibile trattare infezioni batteriche e alcuni tipi di parassiti. Il problema degli antibiotici, tuttavia, è che non possono trattare le infezioni causate da virus o funghi. Ciò significa che infezioni come il raffreddore, l’influenza, molti tipi di tosse e il mal di gola sono immuni al trattamento antibiotico. Un altro problema degli antibiotici al giorno d’oggi è che a volte vengono prescritti senza che ci sia una reale necessità. Ciò è pericoloso, perché l’abuso di antibiotici può portare alla resistenza agli antibiotici.

Si parla di resistenza a un antibiotico quando tale medicinale perde la capacità di controllare o uccidere i batteri. In altre parole, i batteri sono ora resistenti al medicinale e continuano a moltiplicarsi; in questi casi, nonostante l’assunzione di un antibiotico, l’infezione tende a peggiorare. La buona notizia è che la natura ci ha fornito molti antibiotici naturali. Anche questi aiutano a combattere molte infezioni. Potrebbero non essere sufficienti per trattare le infezioni gravi, ma talvolta possono essere rivelarsi come trattamento aggiuntivo a quello prescritto dal medico. Continua a leggere per scoprire i 15 antibiotici naturali che funzionano davvero.

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1. Aglio

Questo piccolo bulbo profumato, amato da molti amanti della cucina, è, secondo la scienza, un antibiotico naturale con proprietà antivirali e antimicotiche. Uno studio del 1999 ha scoperto che l’aglio contiene composti di zolfo chiamati allicine. Questi agiscono come antibiotici naturali. Uno studio del 2011 ha confermato i risultati dello studio precedente, utilizzando l’aglio sotto forma di estratto. Oltre alle sue capacità germicida, l’aglio contiene anche un’ampia varietà di vitamine, minerali e sostanze nutritive benefiche per l’organismo. L’aglio è povero di calorie, ma è ricco di manganese, vitamina B6 e vitamina C. Contiene inoltre quantità significative di ferro, vitamina B1, fosforo, potassio e rame.

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L’aglio può anche aiutare a uccidere i parassiti intestinali. Per ottenere questo effetto, è necessario mangiare 2 o 3 spicchi d’aglio crudi ogni giorno a stomaco vuoto. Puoi anche includere l’aglio nelle tue ricette. In alternativa, puoi assumere integratori di aglio per proteggerti da varie malattie e agenti patogeni. È bene consultare un medico prima di iniziare ad assumere qualsiasi integratore. L’aglio è un alimento sicuro, ma una consumazione eccessiva potrebbe causare emorragie interne. È particolarmente importante tenere a mente questo rischio quando si prendono in considerazione integratori o estratti di aglio, e non superare la dose raccomandata. Inoltre persone che assumono farmaci anticoagulanti dovrebbero consultare un medico prima di assumere aglio a scopo antibiotico. Infatti, è bene ricordare che l’aglio può amplificare gli effetti di questo tipo di farmaci.

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2. Miele

Per secoli il miele è stato utilizzato in medicina per le sue proprietà antimicrobiche e di guarigione delle ferite. Gli erboristi che preferiscono le terapie naturali a quelle farmaceutiche lo considerano ancora uno dei migliori antibiotici naturali della natura. Agisce anche come antinfiammatorio e antisettico. Nel 2014, uno studio presentato all’American Chemical Society ha mostrato che il miele combatte le infezioni a più livelli. Ciò rende molto più difficile lo sviluppo di una resistenza. Il miele è ricco di zuccheri, ma contiene anche perossido di idrogeno, polifenoli, elevata acidità ed effetto osmotico. La produzione enzimatica di perossido di idrogeno è ciò che conferisce alla maggior parte del miele le sue proprietà antimicrobiche. Tuttavia, alcuni tipi di miele non contengono perossidi, come il miele di Manuka. Alcuni studi hanno riscontrato che anche questi mieli privi di perossidi mostrano significativi effetti antibatterici. Ciò è dovuto al basso livello di pH del miele e all’elevato contenuto di zuccheri, entrambi fattori che probabilmente ostacolano la crescita microbica. Secondo i test di laboratorio, il miele per uso medico ha una potente attività battericida contro i batteri resistenti agli antibiotici. Ma non tutte le varietà di miele sono uguali.

Foto: FreepikPer beneficiare degli effetti antimicrobici del miele, scegli sempre miele grezzo e biologico. Anche il miele di Manuka è una buona scelta. È particolarmente utile nel trattamento topico delle ferite con infezione da S. pyogenes. Applicato topicamente, il miele mantiene la ferita umida e costituisce una barriera contro le infezioni. Per mantenere in salute il sistema immunitario, mescola in quantità uguali miele e cannella in polvere e assumi questo composto una volta al giorno. Per apprezzare il miele e i suoi benefici per la salute è anche possibile aggiungerlo al tè, ai succhi o ai frullati. È opportuno però sottolineare che non si dovrebbe mai somministrare il miele ai bambini sotto l’anno di età, a causa del rischio di botulismo.

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3. Olio di origano

L’origano, talvolta noto come oreganum, è un’erba profumata spesso utilizzata per insaporire i cibi. Sebbene sia originaria dell’Europa, cresce in tutto il mondo. Gli antichi romani e greci utilizzavano l’origano per molte applicazioni mediche. Il suo nome deriva addirittura dal greco e significa “gioia della montagna”. Nell’antichità, gli sposi ricevevano delle corone di origano come simbolo di felicità. Esistono molte specie di origano, ma solo l’olio ricavato dall’Origanum vulgare e dal Thymus capitatus ha valore terapeutico. L’origano contiene molti composti potenti, tra cui i fenoli. Questi fenoli sono composti fitochimici naturali che agiscono come potenti antiossidanti per combattere i radicali liberi. Sono efficaci contro Candida, stafilococco, E. coli, campylobacter, salmonella, klebsiella, giardia, pseudomonas e listeria.

Olio d’origano. Foto: Freepik

L’origano contiene anche terpeni antibatterici e una serie di altri agenti che combattono le malattie. Inoltre, contiene sostanze nutritive come le vitamine A, C ed E, calcio, magnesio, zinco, ferro, potassio, manganese, rame, boro e niacina. L’olio di origano presenta molti effetti benefici: è antibatterico, antimicotico e antivirale. Per eliminare i parassiti e alleviare le infezioni, diluisci una goccia di olio di origano con un po’ di olio di cocco o un altro olio vettore. Mettila sotto la lingua e rimani in quella posizione per qualche minuto. Poi sciacqua la bocca. Effettua questa operazione quattro volte al giorno. In caso di sinusite o naso chiuso, metti qualche goccia di olio di origano in una bacinella o in una pentola di acqua fumante. Metti un asciugamano sulla testa e sulle spalle per trattenere il vapore e inala i vapori profumati.

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4. Estratto di foglia d’olivo

Parte della famiglia delle Oleaceae, che comprende anche il gelsomino e il lillà, l’olivo è un arbusto o albero sempreverde originario del Mediterraneo, dell’Africa e dell’Asia. Produce piccoli fiori bianchi che, una volta impollinati, si trasformano nell’oliva, frutto che conosciamo molto bene. Le sue foglie sono di colore verde argenteo e crescono fino a circa 10 centimetri di lunghezza e 3 di larghezza. Alcuni ricercatori sostengono che l’olivo sia nato nella regione dell’antica Persia e Mesopotamia, circa 6.000-7.000 anni fa.

La foglia di olivo è stata utilizzata per la prima volta a scopo medico nell’Antico Egitto, dove simboleggiava il potere divino. La foglia d’ulivo può essere utilizzata in polvere, come tisana e come estratto. Le foglie di olivo contengono molti composti bioattivi con proprietà antiossidanti, antiaterogene, antinfiammatorie, ipocolesterolemiche, ipoglicemizzanti e antipertensive. Sono sempre più numerose le prove del potere delle foglie di olivo a scopo medicinale. Tra questi vi sono i benefici per il sistema immunitario e cardiovascolare. All’inizio del XIX secolo, era pratica comune aggiungere foglie di olivo pressate alle bevande per abbassare la febbre. In seguito, si iniziò a usarle sotto forma di tè per curare la malaria. In Marocco, gli infusi di foglie di olivo aiutano a stabilizzare la glicemia e a controllare il diabete.

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L’ingrediente magico delle foglie di olivo è l’oleuropeina, un polifenolo che ha proprietà antivirali, antibatteriche e antimicotiche. L’oliva è un alimento molto utilizzato in paesi come Libano, Siria, Spagna, Italia, Francia e Marocco. La foglia d’olivo è ben nota per i suoi effetti medicinali anche al di fuori delle nazioni che si nutrono abitualmente di olive. La ricerca ha dimostrato l’efficacia dell’estratto di foglie di olivo contro molti batteri di origine alimentare. Tra questi, Salmonella, Listeria, E. Coli e altri. Tale estratto è stato inoltre utilizzato per ridurre i batteri presenti nelle verdure a foglia verde biologiche e nei gamberi.

Un altro beneficio dell’estratto di foglie di olivo è che può aumentare la qualità e la durata di conservazione della carne. Il modo più semplice per procurarsi l’estratto di foglie di olivo è acquistarlo in un negozio di articoli sanitari o online. Assicurati che l’olivo sia biologico per ottenere i migliori risultati. È anche possibile acquistare bustine di tè alle foglie di olivo. Prima di berle, è necessario metterle in infusione in acqua calda per 10 minuti. Puoi inoltre aggiungere del miele biologico per ottenere i migliori effetti antimicrobici.

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5. Curcuma

Il termine curcuma deriva dalla parola persiana che indica lo zafferano. È stata utilizzata per secoli nella medicina cinese e ayurvedica per le sue proprietà nutrizionali elevate. Principalmente conosciuta per il colore giallo acceso che conferisce agli alimenti, la curcuma non è soltanto una spezia gustosa. Si è infatti scoperto che la curcuma ha proprietà antibiotiche e antinfiammatorie. Ha anche capacità antitumorali. Secondo uno studio del 2009, la curcumina, il principio attivo della curcuma. ha avuto effetti positivi contro l’Helicobacter pylori, un batterio comune che causa l’ulcera gastrica.

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La curcumina ha potenti effetti antinfiammatori ed è un potente antiossidante. Il problema è che la curcuma contiene solo il 3% circa di curcumina. La maggior parte degli studi sulla curcuma utilizza estratti di curcuma che contengono curcumina ad alte dosi. L’uso della curcuma negli alimenti non è sufficiente per ottenere benefici significativi da questa spezia. Gli integratori di curcumina sono molto utili per la salute. La curcumina, inoltre, non è ben assorbita nel flusso sanguigno. Per un migliore assorbimento, è consigliabile consumarla in combinazione a del pepe nero. Ad esempio, si possono ingerire un paio di grani di pepe interi insieme all’integratore giornaliero di curcumina per migliorarne l’assorbimento. Un altro modo per sfruttare i benefici della curcuma è quello di mescolare un cucchiaio di curcuma in polvere con sei cucchiai di miele grezzo e biologico. Conserva il tutto in un barattolo a chiusura ermetica e ingerisci un cucchiaino e mezzo di questa miscela due volte al giorno. Puoi anche assumere integratori di curcuma da 400 a 600 mg due volte al giorno. Come sempre, consulta il tuo medico prima di iniziare ad assumere regolarmente un nuovo integratore.

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6. Echinacea

Forse conoscete l’echinacea come un rimedio per il raffreddore e l’influenza. Ma sapevate che è nota anche per le sue proprietà antibiotiche? Originaria della parte orientale delle Montagne Rocciose americane, nonché degli Stati occidentali, del Canada e dell’Europa, la pianta è presente in diverse specie e può essere utilizzata a scopo medicinale. Le tribù indiane delle Grandi Pianure usavano la radice, le foglie e i fiori di questa pianta nei rimedi tradizionali a base di erbe, questi metodi vennero successivamente adottati anche dai coloni. La sua popolarità è diminuita con la scoperta degli antibiotici sintetici, ma a seguito dei problemi di efficacia riscontrati in alcuni antibiotici specifici contro alcuni batteri, l’interesse per questa erba è cresciuto a dismisura. L’echinacea è efficacemente utilizzata contro una serie di infezioni come la setticemia (infezioni del flusso sanguigno), la tonsillite, le infezioni da streptococco e le infezioni del tratto urinario.

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A volte l’applicazione di Echinacea sulla pelle aiuta a combattere le infezioni. Si può usare per trattare foruncoli, malattie gengivali, ustioni e altro ancora. L’echinacea è disponibile in molte forme, tra cui tè, succhi e compresse. Sono tuttavia emersi alcuni dubbi sulla qualità di alcuni prodotti a base di echinacea presenti sul mercato. Alcuni cosiddetti prodotti a base di echinacea non la contengono affatto, quindi è bene accertarsi della qualità del prodotto acquistato. Puoi applicare una crema o un unguento all’echinacea per disinfettare le ferite e per trattare eczemi e psoriasi. Per tenere lontane le infezioni, bevi una o due tazze di tè all’echinacea al giorno. Si possono anche assumere integratori di echinacea da 300 mg, due o tre volte al giorno. Ricorda di consultare il tuo medico prima di iniziare ad assumere qualsiasi integratore. Si noti che, a meno che non sia stato indicato dal medico, non si dovrebbe assumere l’echinacea per più di una settimana. Inoltre, questa erba potrebbe non essere adatta alle persone con disturbi autoimmuni. In caso di dubbi, consulta il tuo medico.

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7. Cannella

La cannella è un’altra spezia che utilizziamo da migliaia di anni. È stato dimostrato che già nel 2.000 a.C. gli antichi Egizi usavano questa spezia come agente profumante durante il processo di imbalsamazione. È anche menzionata nell’Antico Testamento della Bibbia come ingrediente usato nell’olio per unzioni. Secondo la storia, i commercianti arabi la portarono in Europa, dove si rivelò molto popolare. Solo piccole quantità erano disponibili e la cannella divenne uno status symbol in Europa durante il Medioevo. La cannella è inoltre utile per la conservazione della carne. I commercianti arabi erano molto riservati sull’origine della spezia e si raccontavano molte storie contrastanti. Infine, intorno al 1518, i commercianti portoghesi trovarono la cannella a Ceylon, oggi noto come Sri Lanka. Nel 1800, la cannella non era più particolarmente rara o costosa perché era ormai coltivata in altre parti del mondo.

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La cannella ha proprietà antibatteriche. Se combinata con il miele (vedi sopra), combatte in modo efficace le infezioni. Se assunta ogni giorno, può aiutare a prevenire le infezioni batteriche e virali. Inoltre, questa combinazione aiuta a rafforzare i globuli bianchi che combattono le infezioni. Il miele e la cannella in acqua possono curare tosse e raffreddore, nonché le infezioni della vescica. Se trasformati in una pasta, questi due potenti ingredienti possono contribuire ad alleviare il dolore del mal di denti e a curare molte infezioni della pelle. Uno studio condotto da un gruppo di chirurghi ha mostrato che l’olio di cannella in soluzione può combattere molte infezioni, come MRSA e streptococco. L’olio di cannella è un efficace antisettico sintetico nella lotta contro le infezioni. In un altro studio, gli scienziati francesi hanno scoperto che l’olio di cannella può combattere vari ceppi batterici resistenti agli antibiotici convenzionali, tra cui l’E. coli e lo Stafilococco.

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8. Eucalipto

Con il termine Eucalipto si denota un vasto gruppo di alberi e arbusti che dominano gli alberi dell’Australia. Ne esistono oltre 700 specie, originarie dell’Australia, ma presenti in numero ridotto anche in Nuova Guinea e Indonesia. L’olio estratto dall’albero di eucalipto trova applicazione in molti settori, tra cui quello dei combustibili, dei profumi, come repellente per gli insetti e come agente antimicrobico. Uno studio pubblicato nel 2012 dimostra che l’olio ricavato dalle foglie di Eucalyptus globulus è efficace sia contro i batteri Gram-negativi come l’E. coli, sia contro i batteri Gram-positivi come lo Staphylococcus aureus. Un altro studio dimostra l’efficacia dell’olio contro altri batteri come il Mycobacterium tuberculosis, nonché contro virus e funghi, tra cui la candida. L’olio ha anche significativi effetti antinfiammatori, antiossidanti, analgesici, spasmolitici e immunostimolanti.

Olio di eucalipto. Foto: FreepikL’inalazione dei vapori dell’olio di Eucalipto può dare sollievo a problemi respiratori purulenti e non purulenti come bronchite, asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva. Sebbene l’eucalipto venga utilizzato da molti anni per scopi medicinali, è finito solo di recente sotto i riflettori della scienza. L’olio di eucalipto è anche sicuro da usare. Agisce contro un ampio spettro di microbi, per cui è probabile che rappresenti un’alternativa interessante ai farmaci e alle droghe di sintesi. Infatti, verso la fine del XIX secolo, gli ospedali inglesi usavano l’olio di eucalipto per pulire i cateteri urinari. La ricerca moderna sta iniziando ad avvalorare pratiche come queste. Nel 2016, alcuni ricercatori serbi hanno scoperto che la combinazione di un particolare tipo di olio di eucalipto con gli antibiotici tradizionali potrebbe portare allo sviluppo di nuove strategie per il trattamento di alcune infezioni. Questo potrebbe, secondo loro, ridurre la necessità di antibiotici sintetici.

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9. Argento colloidale

L’argento colloidale è un prodotto costituito da minuscole particelle di argento puro sospese in acqua demineralizzata o in un altro liquido. Sono stati fatti molti studi sui successi dell’argento colloidale, sia a livello sistemico che topico. Per esempio, alcuni sostengono che può far passare più velocemente il raffreddore. Altri sostengono che possa addirittura curare il cancro o l’HIV/AIDS. L’argento colloidale viene utilizzato come agente antibatterico che può essere consumato o utilizzato per via topica come medicazione per le ferite. All’inizio del XX secolo, Alfred Searle, fondatore della società farmaceutica Searle, ipotizzò che l’argento colloidale uccidesse gli agenti patogeni, anche quelli più letali. Sostenne che la sostanza uccideva i microbi senza danneggiare la persona. In effetti, recenti ricerche hanno mostrato che l’argento colloidale è in grado di uccidere batteri resistenti agli antibiotici come MRSA, influenza aviaria e SARS.

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Secondo alcune fonti, l’assunzione di argento per via orale non è raccomandata. I detrattori sostengono che con il tempo può accumularsi nei tessuti dell’organismo e dare alla pelle e alle mucose un aspetto grigiastro. Questo è sintomo di una condizione chiamata agiria, non reversibile, ma non pericolosa di per sé. Altri hanno affermato che l’argento colloidale interferisce con il modo in cui il corpo assorbe alcuni farmaci. Tra questi vi sono gli antibiotici e i farmaci prescritti per le carenze tiroidee. Le donne incinte e le madri che allattano e che desiderano utilizzare l’argento colloidale come alternativa ai farmaci contro il raffreddore e l’influenza devono sapere che nessuno studio ha dimostrato la sicurezza dell’argento colloidale in entrambi gli scenari. Si dice che sia preferibile evitare l’argento colloidale in gravidanza o durante l’allattamento. L’uso topico, tuttavia, potrebbe essere utile. L’applicazione di unguenti all’argento sulla pelle potrebbe aiutare a guarire le ferite cutanee, a curare l’acne e a trattare la congiuntivite nei neonati grazie alle sue proprietà antimicrobiche.

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10. Pepe di Cayenna

Il pepe di Cayenna, pianta del genere Capsicum, è un peperoncino piccante che viene utilizzato da migliaia di anni per le sue proprietà curative e antibiotiche. Al giorno d’oggi, la scienza sta confermando l’efficacia di questo antico rimedio come potente antibiotico naturale. Il pepe di Cayenna proviene da un arbusto che inizialmente cresceva in Sud e Centro America. Oggi cresce in generale nei climi subtropicali e tropicali. Gli arbusti producono frutti cavi, lunghi e simili a baccelli che diventano gialli, arancioni o rossi quando sono maturi. Si è scoperto che questi piccoli frutti colorati sono ricchi di sostanze nutritive, tra cui vitamina C, vitamina B6, vitamina E, manganese, potassio e flavonoidi. In particolare, questi ultimi hanno potenti proprietà antiossidanti, e combattono i radicali liberi dal danneggiare l’organismo. I peperoncini di Cayenna sono poco calorici, non contengono colesterolo e contengono quantità significative di vitamina A.

Pepe di Cayenna. Foto: Freepik

I semi di questa pianta, chiamata Cayenna dal nome della capitale della Guyana francese, sono stati trovati nelle caverne dove vivevano gli antichi esseri umani. In effetti, le prove fossili dimostrano che le persone mangiavano questi peperoncini già nel 7000 a.C.. Gli Hunza, in Asia, lo consumano come componente fondamentale della loro dieta. È interessante notare che queste persone vivono fino a oltre cento anni. Alcuni sostengono che ciò sia dovuto ai peperoncini di Cayenna che mangiano ogni giorno. Al giorno d’oggi, i peperoncini di Cayenna sono presenti ovunque e si stanno guadagnando un’ottima reputazione per i loro benefici per la salute. Recentemente si è diffuso un regime di perdita di peso e di detossificazione noto come dieta del pepe di Cayenna, che aiuta a “pulire” ed eliminare le tossine dal corpo. Piuttosto che iniziare un regime alimentare come questo potresti iniziare a incorporare il pepe di Cayenna nella tua dieta. Lo puoi trovare fresco, essiccato o in polvere. Scegli i peperoncini crudi più freschi, di colore rosso vivo, con buccia e gambo sani. Puoi conservarli in frigorifero in un contenitore sigillato e si manterranno freschi per circa una settimana.

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11. Estratto di mirra

La maggior parte delle persone ha sentito parlare della mirra, dell’oro e dell’incenso nel racconto biblico della nascita di Gesù. Ma la mirra è conosciuta da generazioni per diverse proprietà benefiche. La mirra è una resina rossastra, una sostanza simile alla linfa che si sprigiona da un piccolo albero spinoso, la Commiphora myrrha. Questi alberi sono originari dell’Africa nord-orientale e delle aree adiacenti della penisola arabica. La mirra fa parte della stessa famiglia dell’incenso ed è uno degli oli essenziali più utilizzati al mondo. L’albero della mirra ha un tronco nodoso e produce poche foglie a causa delle condizioni secche in cui vive. Per raccogliere la resina di mirra, è necessario praticare dei tagli nel tronco dell’albero che aiutano a rilasciare la resina, lasciare asciugare la resina e poi raccoglierla. L’olio essenziale di mirra ricavato dalla linfa si ottiene con la distillazione a vapore. Il termine “mirra” deriva dalla parola araba “murr”, che significa amaro. L’olio ha un sapore dolce e affumicato, a tratti amaro. Il suo colore è giallo-arancio e la sua consistenza viscosa. Viene spesso utilizzato nei profumi e in altri prodotti di profumeria.

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La mirra, tuttavia, è anche nota come trattamento naturale per una serie di patologie, tra cui le infezioni. Alcune ricerche hanno dimostrato che è così potente da essere in grado di uccidere ceppi batterici resistenti a molti antibiotici. Alcuni usano la mirra per trattare i disturbi gengivali e altre infezioni, ma è necessario condurre ancora molte ricerche prima che i medici tradizionali prescrivano la mirra come farmaco. La mirra si dimostra promettente in laboratorio ed è in fase di studio per la sua efficacia nel trattamento di molti batteri. Tra questi, lo Staphylococcus aureus, che causa fastidiose infezioni cutanee che possono diventare pericolose, e l’Enterococcus faecalis, che può causare meningite, infezioni ai denti, infezioni del tratto urinario e altro ancora. Sono inoltre in corso vari studi per conoscere la sua applicazione contro l’acne, le intossicazioni alimentari e varie altre infezioni.

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12. Olio essenziale di timo

Il timo è un’erba che la maggior parte di noi utilizza in cucina. In realtà, questa erba aromatica, perenne e sempreverde presenta anche benefici medicinali. Appartiene al genere Thymus della famiglia della menta ed è parente dell’origano (vedi sopra). Il timo è a disposizione dell’uomo da migliaia di anni. Gli antichi greci credevano che infondesse coraggio alle persone, perciò lo mettevano nei bagni e lo bruciavano come incenso nei loro templi di culto. Gli antichi Egizi, noti per la conservazione dei corpi dopo la morte, usavano il timo come ingrediente per l’imbalsamazione. Il timo si è diffuso in Europa grazie ai Romani, che lo usavano nei cibi e nelle bevande e anche per purificare le loro case. Nel Medioevo, gli europei mettevano spesso un rametto di questa erba sotto il cuscino per favorire il sonno e tenere lontani gli incubi.

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Al tempo, le donne regalavano del timo ai guerrieri, nella convinzione che avrebbe dato loro coraggio. Nel Medioevo gli europei mettevano il timo sopra le bare come garanzia di passaggio all’altra vita. L’olio essenziale del timo comune, il Thymus vulgaris, contiene un’ampia gamma di composti, tra cui dal 20 al 54% di timolo. Questa sostanza è l’ingrediente attivo di molti collutori in commercio, tra cui il Listerine, nonché di alcuni disinfettanti per le mani e detergenti per la casa senza alcol. Prima dell’avvento degli antibiotici sintetici, l’uso dell’olio di timo per medicare le ferite era molto comune. Recentemente si è anche scoperto che questo olio è efficace contro i batteri resistenti agli antibiotici. Infatti, uno studio condotto nel 2011 ha rilevato che l’olio essenziale di timo ha effetti significativi su 120 ceppi di batteri. Questi batteri sono stati riscontrati in pazienti ospedalieri affetti da varie infezioni e nell’ambiente ospedaliero stesso.

Foto: Superfood Evolution

13. Estratto di semi di pompelmo

Il pompelmo è un agrume delle regioni subtropicali che produce frutti piuttosto amari. È un ibrido nato alle Barbados dall’incrocio accidentale di due specie, l’arancio dolce e il pomelo, entrambe provenienti dall’Asia nel 1600. Il motivo per cui viene chiamato pompelmo è che i frutti crescono in grappoli che assomigliano un po’ a grappoli d’uva. Kimball Atwood fu un pioniere dell’industria agrumicola americana, e fondò la Atwood Grapefruit Company alla fine dell’Ottocento. L’Atwood Grove divenne la più grande coltivazione di pompelmo del mondo, producendo 80.000 cassette di frutta all’anno. Il pompelmo rosa fu scoperto per la prima volta all’inizio del XX secolo. Utilizzato inizialmente come antiparassitario, l’estratto di semi di pompelmo è efficace contro varie infezioni batteriche, da lievito, virali, fungine e parassitarie. Mentre il pompelmo e l’olio essenziale di pompelmo possono giovare al sistema immunitario, aiutare a ridurre la cellulite e favorire la perdita di peso, l’estratto di semi di pompelmo ha molti altri benefici.

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L’assunzione di estratto di semi di pompelmo è controversa perché non sono state condotte sufficienti ricerche sugli effetti di questo estratto sull’uomo. La controversia deriva dal fatto che alcune marche commerciali dell’estratto sono contaminate da sostanze pericolose come il triclosan e il cloruro di benzetonio. È quindi essenziale utilizzare solo estratti di qualità e leggere sempre gli ingredienti prima dell’uso. La ricerca scientifica dimostra che l’estratto di semi di pompelmo puro e non adulterato può combattere molti tipi diversi di microbi infettivi. I medici alternativi sostengono infatti che l’estratto può combattere diversi problemi di salute come le infezioni da candida, il mal d’orecchi, le infezioni alla gola e la diarrea. Ha anche dato ottimi risultati nella lotta contro le infezioni da streptococco, salmonella, influenza, herpes, E. coli, stafilococco, parassiti e molti altri microbi patogeni.

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14. Peperoncini

La maggior parte di noi apprezza i peperoncini per la piccantezza e il sapore caratteristico che aggiungono ai cibi. Ma non è solo il cibo a beneficiare di queste piccole meraviglie piccanti. Si è scoperto che sono stati studiati per le loro proprietà antifungine e antimicrobiche. Infatti, sono in corso ricerche per esaminare il potenziale degli estratti di peperoncino negli alimenti al posto dei conservanti artificiali. I tecnologi alimentari, e gli esseri umani in generale, trarranno beneficio dalle prove scientifiche che i peperoncini hanno proprietà antimicrobiche in grado di agire anche contro gli agenti patogeni di origine alimentare resistenti agli antibiotici.

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L’uso del peperoncino da parte dell’uomo risale alla preistoria. I peperoncini conservati trovati in Sud America dimostrano che le popolazioni locali mangiavano peperoncino già nel 2500 a.C. Il peperoncino è diventato disponibile in altre parti del mondo nel 1200. Il peperoncino appartiene alla famiglia delle Solanacee ed è strettamente imparentato con pomodori, melanzane, tabacco e patate. Di solito cresce in aree calde e umide come i tropici e i sub-tropicali, dove viene consumato in abbondanza. Tuttavia, gli studi sulle medicine utilizzate dalle popolazioni Maya della Mesoamerica hanno dimostrato che il peperoncino veniva usato anche per le sue proprietà curative. I disturbi trattati con i peperoncini includevano mal d’orecchio, piaghe, problemi intestinali e disturbi respiratori. Pur avendo un’alta concentrazione di diversi nutrienti, come la vitamina C, questi piccoli frutti hanno già dimostrato un alto grado di attività sul sistema digestivo, cardiovascolare e nervoso. Alcuni dei batteri contro i quali il peperoncino si è dimostrato utile in laboratorio sono il Bacillus subtilis, l’E. coli, la salmonella, il colera e lo stafilococco.

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15. Frutti di bosco

Oltre a essere deliziosi, i frutti di bosco come le more, i mirtilli e i mirtilli rossi sono adatti a combattere le infezioni del tratto urinario e altri problemi della vescica, che possono essere dolorosi e fastidiosi. Il Database di Medicina Naturale ha condotto uno studio secondo il quale bere succo di mirtillo rosso potrebbe prevenire le infezioni del tratto urinario nelle donne anziane e in quelle in gravidanza, agendo contro i batteri dell’E. coli. La tesi è che il succo potrebbe impedire ai batteri di aderire alle pareti della vescica, causando alla fine un’infezione. E non è solo il succo di mirtillo rosso ad essere efficace. Si è scoperto che anche il succo di mirtillo contiene composti immunostimolanti e antiossidanti simili a quelli del succo di mirtillo rosso e previene le infezioni del tratto urinario allo stesso modo. All’inizio del 2018, un ragazzo irlandese di 15 anni di nome Simon Meehan ha vinto un premio per giovani scienziati per una scoperta sorprendente che ha fatto. Ha scoperto che i composti contenuti nelle more sono in grado di formare antibiotici che uccidono lo Staphylococcus aureus, spesso noto come il micidiale batterio MRSA, resistente agli antibiotici farmaceutici.

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In altri studi, i ricercatori hanno analizzato le proprietà le bacche dell’albero del pepe brasiliano, utilizzate dai guaritori tradizionali nella foresta amazzonica. Il risultato è stato più sorprendente di quanto si aspettassero. Hanno scoperto che queste bacche possono combattere infezioni potenzialmente letali come l’MRSA. Si tratta di un aspetto importante se consideriamo dell’aumento della resistenza agli antibiotici. Un rapporto commissionato dal governo britannico prevede che la resistenza agli antimicrobici potrebbe uccidere 10 milioni di persone in tutto il mondo entro il 2050. Una ricerca condotta presso la Emory University di Atlanta, in Georgia, ha messo in luce che i composti dell’albero del pepe funzionano in modo diverso dagli antibiotici sintetici. Invece di distruggere i batteri, li disarmano impedendo loro di espellere le tossine che utilizzano per danneggiare i tessuti. Il grande vantaggio delle bacche dell’albero del pepe è che, a differenza degli antibiotici farmaceutici, lasciano intatti i batteri benefici, evitando così di danneggiare l’intero sistema immunitario. Ciò consente all’organismo di attivare il suo normale sistema immunitario per guarire una ferita o un’infezione.

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